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Un salto nel girone C della serie C per parlare di un fenomeno calcistico che dà speranza a tutte le squadre ritenute "minori", in quanto espressione di città con bassa potenzialità causata dalle ridotte  dimensioni.

Parliamo di una squadra che si trova al secondo posto in classifica del girone e che sta battagliando per la promozione in serie B, nonostante una concorrenza che si chiama Juve Stabia, Casertana, Benevento, Avellino e Crotone.

La squadra si chiama Az Picerno, rappresentante dell'omonima città che conta solo 5.614 abitanti.

La squadra è il vero orgoglio della Basilicata e del Presidente Donato Curcio, nato a Picerno, prima emigrato in Inghilterra, poi in Francia poi in Svizzera e infine in Usa dove ha un'azienda che progetta e realizza macchine per decorare prodotti in plastica tramite la stampa a caldo. Un mecenate che ha collaborato economicamente col comune di Picerno per la costruzione dello stadio e che ha fatto sapere di voler finanziare il progetto calcistico quale segno di riconoscimento verso la città che gli ha dato i natali.

L'allenatore del Picerno è Emilio Longo che, secondo gli esperti del mercato, è il miglior allenatore oggi presente in serie C.

A Picerno si sogna, i leoni sono decisi a vendere cara la pelle e la vittoria esterna del turno scorso conferma che nessuno molla un centimetro. Dopo lo stadio, un vero gioiello, ecco il nuovo sito del club (clicca e visita).

Il tutto per rimanere fedeli al motto del Presidente Curcio che appare a piena pagina nel sito: "La storia si fa e poi si vive".

Che dite, non è il contrario di quanto accade a Busto dove si vive di storia?

Flavio Vergani



La sentenza  del Giudice Sportivo che punisce la Pro Patria, dice quanto segue: per avere uno dei suoi raccattapalle, al termine della gara, mentre le squadre erano ancora in campo, tenuto un comportamento non corretto, ritardando volontariamente la ripresa del gioco e così provocando la reazione del tesserato avversario Signor Giorgio Frezzoli.

Domanda: cosa significa che al termine della gara mentre le squadre erano ancora in campo, il raccattapalle ha ritardato la ripresa del gioco? Se la partita è terminata, di che ripresa del gioco si parla? Questa la prima perla del comunicato che vorrebbe dire che la partita era terminata, ma erano in corso i minuti di recupero. Evidentemente, pronunciare minuti di recupero viene difficile ai signori del palazzo. Così ecco inventata un'acrobazia linguistica che fa non sorridere, ma proprio ridere.

Non finisce qui, il Signor Frezzoli, che, secondo il Giudice sportivo sarebbe stato espulso, non esiste. O perlomeno, esiste nella fantasia del Giudice Sportivo che riferendosi a Frezzolini Giorgio, preparatore dei portieri dell'Atalanta U 23 lo chiama Frezzoli ( in un comunicato ufficiale... o Signur!)

Prima di affrettarsi a dare multe per i comportamenti sbagliati degli altri, ci si assicuri dei propri, utilizzando un italiano comprensibile e identificando le persone per nome e cognome corretti. Non è difficile, ce la potete fare.

Flavio Vergani





 





E' volato in cielo Bruno Torno, di anni 94, tifoso storico della Pro Patria. Compagno di trasferta dei noti tifosi Castiglioni e Gombini. Con loro tante partite, tanti chilometri percorsi, tante gioie e tante delusioni.

Nato a Busto, Bruno Torno abitava ora a Marnate, dove si svolgeranno i funerali.

A nome di tutti i tifosi, porgiamo le più sentite condoglianze ai famigliari e a Danilo Grassi, ex team manager delle Pro Patria.

Flavio Vergani



Ennesima ridicola multa per la Pro Patria che paga 500 euro per colpa del raccattapalle che perdeva tempo nel restituire il pallone al giocatore avversario.
Ennesimo tentativo di mungere soldi alle società inventandosi motivazioni ridicole per fare cassa.
Invece di automultarsi per aver fatto compiere un giro di campo a stadio chiuso alla cuffie colorate, i funzionari di lega segnalano questi episodi per darsi un tono, inventarsi un'utilità, trasmettere un'importanza che rimane discutibile.
Suggeriamo un motivo per la prossima multa: "500 euro perchè non si sentivano gli altoparlanti nei distinti centrali", multa aggravata dal fatto che trattasi di una recidiva. Destinatario della raccomandata "Agesp", così per una volta pagano altri per un motivo concreto. Per il resto, vergognatevi e magari iniziate a pensare al tempo effettivo negli ultimi 10 minuti di gioco per evitare manfrine ridicole, gente che viene colta da attacchi cardiaci simulati, crampi improvvisi, o uscite dal campo per le sostituzioni che sembrano richiedere la carrozzella del Papa Giovanni.
Questo sarebbe il vostro compito, innovare per migliorare e non multare per arricchire una Lega sempre più allo sbando.
Flavio Vergani





























 

 Più bel regalo, Lombardoni e compagni, non potevano fare al loro allenatore Riccardo Colombo in occasione del suo compleanno se non con una vittoria.

Vittoria che dopo dieci mesi ( 2 febbraio-2 dicembre) sfata il tabù Speroni e porta a tre' i risultati positivi con punti preziosissimi in chiave salvezza.
Una curiosità, a battere l'Atalanta U23, squadra di buon livello tecnico e fisicamente ben messa allenata da Modesto, così come lo era stato dieci mesi fa con il Vicenza, il goal partita del difensore tigrotto Andrea Moretti nella ripresa pronto a ribattere in rete il tiro  da calcio d'angolo, una sua peculiarità considerando anche le due reti da lui realizzate sempre susseguenti a calcio d'angolo col Renate.
Tre reti importanti nel cammino in campionato per la Pro Patria da parte di un giocatore modesto, difensore dal fisico possente ben inseritosi in rosa, un acquisto che si stà rivelando azzeccato da parte del Direttore Sportivo, Sandro Turotti nello scacchiere difensivo biancoblù come è risultato in occasione della difficile gara con l'Atalanta U23 a difendere il vantaggio conseguito unitamente ai compagni di reparto determinati con un Lombardoni capitano prezioso a ribattere colpo su colpo nel finale concitato con gli attaccanti orobici a tentare il tutto per tutto.
Atalanta U 23 che ha mostrato tutta la sua forza colpendo due pali, ma si sa fanno parte del gioco e in tal ottica finalmente anche per la Pro Patria e' stata la partita con quel pizzico di fortuna mancata altre volte  a far la differenza, anche se va rimarcato la squadra biancoblù e' andata due volte vicinissima al raddoppio con una conclusione di Vaghi neutraulizzata da una super parata del portiere atalantino Vismara e di Castelli subentrato nella ripresa con Nicco concorrendo a dare più profondità al gioco di rimessa supportato da un buon centrocampo e una super difesa.
Pro Patria che deve continuare nella sua serie positiva soprattutto iniziando dalla prossima partita ancora casalinga con l'Alessandria,
Uno scontro diretto in chiave salvezza che deve ancor più motivare a rivincere allo Speroni dove finalmente in una gelida serata dicembrina si e' risentito la tifoseria dare tutto incitando a gran voce la squadra ripagata in campo da giocatori ritornati ad essere graffianti e vincenti.   
Ottavio Tognola



 Ci ha lasciati. all'età di 80 anni, Claudio Cremascoli. Era malato da tempo, ha combattuto da tigrotto la sua battaglia, ma l'avversario era troppo forte.

Claudio era uno di noi, ha indossato i nostri colori con orgoglio e senso di appartenenza e oggi riceve l'ultimo saluto da parte di chi gli ha voluto bene.

Buon viaggio Claudio!

Il Direttivo del Pro Patria Club porge le più  sentite condoglianze ai famigliari.

Il funerale verrà celebrato Martedì alle ore 11, nella chiesa di Beata Giuliana.

Pro Patria Club



CUFFIE COLORATE:

Giro di campo un'ora prima della partita a stadio chiuso per le "Cuffie Colorate Pad" associazione bustocca che si impegna per favorire i disabili nel praticare attività sportiva.

Questo in occasione della Giornata Internazionale delle disabilità.

Decisione imposta dai delegati della Lega che hanno messo a terra nel modo peggiore la famosa mission della serie C in ambiti di inclusione, di socialità dello sport e attenzione ai più giovani, complimenti per la miopia. Ci vuole un bel coraggio far sfilare dei ragazzi a stadio vuoto chissà per paura di cosa. Almeno il quarto uomo è inutile ma non incide, questi invece fanno danni! Il dovere sarebbe di far notare con sdegno quanto accaduto e non di minimizzare con la solita storia del " va bene lo stesso" e del "è stato bello lo stesso", giusto per non schierarsi mai diventando complici di scelte irrispettose per i ragazzi, i genitori e il pubblico.

MAGLIA NERA

Ormai quasi un'abitudine, nella serie C che si vanta della parola professionista, arrivano squadre senza una seconda maglia utile per differenziarsi da quella dei locali. Dopo il Lecco qualche tempo fa e il Trento qualche settimana fa, ecco l'Atalanta U23 che costringe i tigrotti al Black Saturday fuori programma. Difficile pensarci prima? Tutti daltonici a Bergamo? Chiamalo professionismo, neppure all'oratorio succedono queste cose.

CERCASI CESTELLO DECIMA PUNTATA

Qualcuno dice che in settimana c'è stato l'ennesimo fine tuning dell'impianto audio dello "Speroni". Dovrebbe essere il terzo in poche settimane, peccato che l'unica cosa che serve fare non è stata fatta. Ossia, trovare il famoso "cestello" per salire in quota e girare qualche altoparlante verso i distinti coperti dove non si sente una cippa. Neppure le informazioni di "legge" che la Lega impone di leggere e che i tifosi dovrebbero sentire. Insomma, bordeline con le regole, ma questo sembra essere problema irrisolvibile per la città dello sport che da tempo cerca un cestello per arrivare lassù dove volano le aquile. Ci dicono che l'impresa Catania ha il cestello, ci dicono che il Pro Patria Club è pronto a pagare l'intervento, chissà cosa ancora manca per risolvere il problema. Dopo quasi un anno la Pro Patria è riuscita a vincere allo "Speroni", adesso rimane il tabù altoparlante che da anni, dicasi da anni, è zoppicante. Mission impossibile per Agesp?


DAI, CE L'AVETE QUASI FATTA

Dalla foto è possibile notare che l'obiettivo "tutti a casa olè", sposato dalla Lega è quasi centrato. Partite alle 18,30 di sabato, meglio se feriali, sono le armi utilizzate finora, il vento gelido di oggi un inaspettato alleato. Qualcuno che conosciamo ha preferito la "vespertina" delle 18 al Redentore, altri meno cattolici il comodo divano fin da subito. Tutto come previsto, quanto ci fanno tenerezza quelli che ancora ci credono e  reclamano pensando ad errori strategici e a miopi di chi decide gli orari. Fatevene una ragione, è tutto pianificato, pensato e realizzato con precisa strategia, andare in trasferta diventa un problema? Non è obbligatorio farlo e se non si riesce ad andare neppure in casa, meglio così.

 Queste le ipotetiche risposte dei signori del palazzo che con una manciata di euro dati alle società le hanno zittite, proseguendo indisturbati nel progetto svuotastadi che sta andando a gonfie vele. Con questo vento poi...

Flavio Vergani

 ROVIDA: 6

Dove non arriva lui arrivano i pali, alleato

MINELLI: 5,5

Qualche sbavatura di troppo

LOMBARDONI: 6,5

Torna "The wall", il resto è noia

MORETTI: 7,5

Una diagonale di chiusura che vale un goal e un goal per una giornata da incorniciare

SOMMA: 5,5

Dalla sua parte si soffre troppo, una somma che non fa la differenza

MARANO: 5,5

Buon primo tempo vanificato da appoggi elementari sbagliati nel secondo. Recidivo

BERTONI: 5,5

Didattico, scontato ed elementare. Ritmato

FERRI: 5,5

Impalpabile quando si giocava, meglio nella battaglia finale. Ossidato

RENAULT: 6

Piede invertito che non lo mette  a disagio. Cilndrato

PITOU: 6,5

A volte incanta, altre volte innervosisce con quel suo vizio di tenere la palla sempre e comunque, ma in questa Pro Patria è l'unico di classe superiore. Esclusivo

PARKER: 6

In ripresa, tiene su qualche pallone in più del solito e partecipa attivamente alle trame offensive, anche se giocare in questo ruolo nella Pro Patria vuol fa rima con sacrificio, chiedere a Gucci, Mastroianni e Piu per maggiori informazioni. Sacrificato

DALLA PANCHINA: 

VAGHI: 6

Entra col piglio giusto e poi si fa male

NICCO: NG

CITTERIO: NG

CASTELLI: 6

Quasi goal, solo una parata super glielo vieta

PIRAN: NG

MISTER COLOMBO: 6,5

Vince e questo è quello che conta.


 

Le vittorie fanno giri immensi e poi ritornano. Quella casalinga della Pro Patria è partita da Modesto ed è arrivata a Modesto. Infatti, l'ultima vittoria allo "Speroni" era datata febbraio 2023, quando i tigrotti si imposero sul Vicenza di Mister Modesto. Poi, il buio, tra pareggi e sconfitte, fino al ritorno di Mister Modesto con l'Atalanta U23 che ha ridato ossigeno alla classifica biancoblu con una vittoria che vale doppio.

Grazie a Modesto, ma anche grazie alla fortuna, come diceva a fine gara Sandro Lupidi, quel fattore C che ha salvato la porta della Pro Patria con due pali a portiere battuto che hanno tenuto in vita i tigrotti. Poi, è stato bomber Moretti, al terzo goal stagionale a firmare la vittoria.

Era la chiamata finale per i tigrotti che si sono presentati in campo con l'ennesimo turnover che questa volta ha escluso un nome importante come quello di Ndrecka, che forse ha pagato l'ingenuità di Legnago con una punitiva panchina. Al suo posto Renault, piede inverso che non ha certamente sfigurato.

Fuori ancora Castelli per Parker, mentre in difesa qualche sorpresa nel vedere Minelli e non Saporetti, mentre a centrocampo ancora fiducia per Marano.

L'Atalanta è una signora squadra, gioca bene il pallone, ha automatismi davvero eleganti e qualità da vendere, con molti nomi che hanno calcato le categorie superiori. Paga il palato, ma davanti non impressiona se non in rare occasioni nelle quali però centra due pali clamorosi.

La Pro Patria è più "sporca", pochi fronzoli, gioco elementare, qualche guizzo di Pitou e tanta corsa sulle fasce. I centrocampisti difendono prima di impostare e là davanti Parker è troppo solo per incidere. Ci pensa il solito calcio d'angolo che replica l'ultima vittoria tigrotta col Renate. Moretti si veste da bomber e toglie le castagne dal fuoco. Poi, tanta difesa, tanta sofferenza, tanta voglia di portare a casa i tre punti e finalmente il fischio finale.

Si replica venerdì prossimo con l'Alessandria, il filotto varrebbe oro, ma adesso questa Pro Patria ci crede.

Flavio Vergani 


Pro Patria-Atalanta U23: 1-0 (0-0)

Marcatori: Moretti (P) al 13’st

PRO PATRIA 1919 (3-5-2): Rovida; Minelli, Lombardoni, Moretti; Somma (23′ st Vaghi, 45′ st Piran), Marano (23′ st Nicco), Bertoni, Ferri, Renault; Pitou (38′ st Citterio), Parker (23′ st Castelli). A disposizione: Mangano, Ndrecka, Saporetti, Bashi, Caluschi, Zanaboni. Allenatore: Riccardo Colombo
ATALANTA U23 (4-2-3-1): Vismara; Palestra, Varnier, Del Lungo, Ceresoli; Gyabuaa, Awua (11′ Sidibe); Mallamo, Cortinovis (11′ st Cisse), Capone (27′ st Italeng); Di Serio (27′ st De Nipoti). A disposizione: Gelmi, Avogadri, Berto, Mendicino, Muhameti, Ghislandi, Solcia. Allenatore: Francesco Modesto
ARBITRO: Francesco Burlando di Genova (Pignatelli / Gennuso / Rossini)
NOTE: Serata gelida e ventosa, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 535 paganti. Ammoniti: Pitou (PP), Minelli (PP), Palestra (A), Rovida (PP). Calci d’angolo: 3-6. Minuti di Recupero: 3′ pt / 5′ st

 In occasione della gara interna di questa sera, prevista per le 18,30, allo "Speroni", con l'Atalanta U23, il Pro Patria Club omaggerà tutti i tifosi con un calendario del 2024 sponsorizzato da Immobiliare Macchi e da Pellegatta Timbri.

La distribuzione avverrà anche durante la prossima partita interna di venerdì prossimo quando verranno distribuite anche delle penne sponsorizzate.

Un motivo in più per essere presenti allo stadio

Direttivo Pro Patria Club


Il Pro Patria Club si prepara per la tradizionale Festa degli Auguri di Natale che si terrà il giorno 12 Dicembre, nella sede di via Pozzi, alle ore 21

Sarà presente una rappresentanza della squadra composta da 11 giocatori, accompagnata dall'addetta stampa Martina Crosta, dal Direttore Sportivo Turotti e dalla Vice Presidente Stefania Salmerigo.

La serata, aperta a tutti i tifosi,  sarà un'occasione per conoscere i nuovi giocatori e scambiare due parole e gli auguri di Natale con tutti. Un modo per trovare unità di intenti in vista di un 2024 che non sarà facile sotto tutti i punti di vista

Vi aspettiamo numerosi.

Direttivo Pro Patria Club

Sembra ieri, invece era il 2009.

Ricordo come fosse adesso quello che accadde. Entrai nella sede del Pro Patria Club, un gruppo di persone era riunito intorno al tavolo in fondo a sinistra.

Giordano Macchi, consigliere del club, o forse qualcosa in più, ma non ricordo il suo incarico di quel tempo, mi chiese a freddo se me la sentissi di scrivere sul sito del Pro Patria Club. 

La mia risposta fu istintiva, solo un attimo dopo mi venne qualche dubbio per la responsabilità che mi stavo prendendo, ma ormai era tardi. Dissi di si e qualche settimana dopo, grazie all'impegno di Andrea Gallazzi, figlio del nostro faro Giannino, mi consegnò qualcosa che i tifosi dei tempi conoscevano davvero poco. 

C'era Bustocco, quello si , ma l'online era merce rara e poco conosciuta. Iniziò quasi per gioco, forse  quasi certi che il tutto sarebbe finito dopo qualche mese e invece, come direbbe Vasco Rossi, eh già siamo ancora qua...

Sono passati quattordici anni nei quali abbiamo raccontato a modo nostro le vicende della Pro Patria e qui devo ringraziare Roberto Centenaro, ai tempi Presidente del Club, per la totale libertà concessa a chi ha scritto su questo blog.

Roberto non ha mai "messo becco"a riguardo di quanto scritto. Totale autonomia e libertà di espressione, anche a costo di sentire la rampognate dei Tesoro prima e di Vavassori dopo. Niente di paragonabile a quanto accaduto dopo.

Una disponibilità che è stata il vero valore del nostro blog, che ha sempre scritto quello che pensava. Un blog senza padroni, senza filtri, senza inchini a nessun (presunto)potente di turno. Pane al pane e vino al vino, questa la formula scelta che senza dubbio non ha aiutato nell'operazione simpatia, comunque mai barattata con niente e nessuno. 

Giusta o sbagliata che fosse abbiamo sempre detto la nostra, a costo di finire nelle black list di chi non sempre ha colto l'obiettivo finale di quanto detto e scritto, ossia il bene della Pro Patria. Da sempre crediamo che non si ama dicendo sempre di si, applaudendo sempre e comunque o chiudendo gli occhi di fronte alla realtà in bianco e nero, pur di immaginarla a colori. Una realtà scomoda da accettare, ma sempre utile in ottica di crescita che spesso non si ha il coraggio di sposare, preferendo soluzioni alla "dividi et impera" certamente più semplici e gratificanti, ma miopi sotto il punto di vista dello standing percepito.

Una scelta che ha creato valore e credibilità per un blog la cui identità fortemente profilata con i contorni propri dei tifosi ha il compito di utilizzare linguaggi, toni e stili propri dei tifosi stessi per compiere la missione per il quale è nato. Così abbiamo fatto, facciamo e faremo, anche se con un abito diverso. Insomma, meno brutti, ma sempre cattivi.

Infatti, questa è l'ultima settimana di vita per il nostro blog. Da settimana prossima, verrà messo online un nuovo sito, completamente rivisto nello stile e nella sua accessibilità. Un sito vero e proprio che ospiterà contributi esterni in varie forme e collaborazioni anche prestigiose.

Abbiamo ricevuto l'adesione entusiastica di tanti componenti del mondo della comunicazione biancoblù, tanti sì convinti, immediati e qualche, anzi un solo no, non certamente inaspettato , per un bilancio del tutto positivo, che ci ha fatto capire che questo era il momento giusto per cambiare il modo di apparire, ma non quello di essere.

Sarà un sito un bel più complicato da gestire che per il primo periodo potrà presentare qualche bug o qualche scelta basic rispetto alle potenzialità insite nel nuovo tool gestionale, vi chiediamo di portare pazienza.

Potranno esserci giorni di offline durante la migrazione dei contenuti dal blog al sito, anche qui portate pazienza.

Ringraziamo Marco Angaroni di Smart Lab per averci sopportato e supportato in questo progetto, a lui l'ultima parola sulla data del parto che al momento rimane sconosciuta, anche se prossima.

In questo ultime ore di vita del blog ci teniamo a ringraziare chi ha dato il proprio contributo fino ad oggi, in modo particolare un grazie a Sandro Lupidi, il "Lupo", per aver voluto mettersi in gioco in qualcosa che, dopo averlo spaventato, ha dominato con grande bravura. Per lui, nel prossimo sito ci sarà una rubrica tutta per lui: "La tana del lupo" dove parlare di tigri come solo lui sa fare.

Nel caso qualcuno lo volesse imitare sarà il benvenuto.

Ringrazio il Presidente Giovanni Pellegatta e il consiglio del Pro Patria Club per aver accettato la sfida di digitalizzare la sua informazione in maniera forte con una scelta "disruptive" molto sofferta ma anche sostenuta con grande decisione per aprirsi alle nuove tecnologie

Grazie a Filippo D'Angelo che ci garantirà la parte fotografica e a chi vorrà salire a bordo con noi nel futuro con contributi liberi in grado di colorare lo spazio del nuovo nato con tanti pareri diversi, vera espressione di democrazia e modo migliore per crescere. Non abbiamo l'illusione di diventare simpatici con il nuovo sito, ma rimanere simpaticamente antipatici e soprattutto completamente liberi come sempre stati.

Salutiamo con una punta di nostalgia il nostro caro "blog" che ci ha accompagnati per 14 anni con picchi di visite persino clamorose ai tempi del famoso caso Boateng. Pagine di storia che non verranno perse ma ospitate nel nostro nuovo sito .

Ad oggi sono state  cinquemilioni e cinquecentomila le visite uniche avute in questi quattordici anni, per quasi novemila e duecento post pubblicati. Grazie a chi ci ha letto, a chi ci ha supportato e sopportato e a chi lo continuerà a fare nei prossimi giorni.

Addio Blog, ci mancherai!

Flavio Vergani 


Emanuele di nome, "Gran"bertoglio di cognome, appositamente modificato per rendere onore alla sua grandezza. Un uomo che sta scalando un ottomila con le infradito ma non molla un centimetro. Una la fa e cento ne pensa per seminare il verbo tigrotto tra i giovani e per colorare i colori biancoblu.

Poche parole e tanti fatti, questo il suo stile, tanti sorrisi regalati a chi parla la sua stessa lingua, non molti, ma lui se li fa bastare.

Ieri, ha colorato di biancoblu  viale Alfieri, dove a Centro Stampa Banfi è stato inaugurato il Pro Patria Point alla presenza dell'amministrazione comunale, dei tifosi e del board societario.

Chi è passato davanti al Centro Banfi ieri mezzogiorno non poteva non volgere lo sguardo verso quanto stava accadendo. La presenza della mascotte attirava l'occhio anche di chi la Pro Patria nemmeno sa che esiste, il banco con il merchandising colpiva chiunque, insomma ci si chiedeva cosa stesse succedendo e la risposta data ai passanti era farcita del nome Pro Patria e questo è l'obiettivo di Granbertoglio.

A proposito di farcitura, per chi vuole c'è il panettone biancoblu da regalare a Natale, passate dentro al Centro Stampa Banfi.

Un progetto forte che andrebbe diversamente sostenuto anche a livello societario, sempre timida ad azioni di marketing solido, lontano da sempre da concetti di "guerrilla marketing, di comunicazione tailor of made, di lead generation profilata verso target young.

Granbertoglio sta dimostrando che preferendo l'azione attiva ai lamenti passivi, qualcosa si può fare. Per avvicinare giovani e sponsor servono i sorrisi, non  musi eternamente lunghi, e Granbertoglio ha il dono del sorriso non come optional, ma di serie e questo lo fa viaggiare forte. Granbergoglio vive di successi e non di alibi e questo lo rende diverso, ben visto dai chiunque e credibile nelle sue proposte.

Un assett extra societario che andrebbe diversamente integrato nella pianificazione di sviluppo del brand Pro Patria nei riguardi dei giovani e dei cluster più potenziale. Per ora, Granbertoglio fa il solista applaudito da tutti, anche da chi dovrebbe apprezzarlo prima e imitarlo dopo.

Flavio Vergani












*





 Mister Colombo si sofferma dapprima sull'arbitraggio: "Non mi è piaciuto il suo modo di arbitrare e glielo ho fatto notare, non è colpa sua il risultato, ma l'espulsione di Stanzani è stata frettolosa, stava reclamando come ha fatto la panchina locale per tutta la partita e quindi non è successo niente di che.

Ha ammonito quattro giocatori, sia nostri che loro, va bene così, accettiamo queste decisioni anche se i ragazzi devono pensare a giocare e non all'arbitro".

Sulla prestazione Mister Colombo è soddisfatto: "Abbiamo fatto una buona partita, anche se sono incavolato per non aver vinto. Ci saremmo meritati i tre punti, dobbiamo essere più cattivi, non abbiamo subito un tiro in porta e andiamo a casa con un uno a uno. La prestazione dei ragazzi è stata molto buona, eravamo riusciti a soffocare le loro trame di gioco, a prenderli alti abbiamo fatto bene quello che abbiamo preparato. Purtroppo abbiamo preso quel goal e di questo mi dispiace. Il goal è colpa nostra, abbiamo gestito male una palla che usciva".

Viene quindi chiesto se le cose positive viste sono frutto del lavoro che paga, Mister Colombo non ha dubbi e dice che: "Certamente la strada è questa, lavorare, lavorare e lavorare è l'unica strada da percorrere, abbiamo avuto qualche deficit come Bertoni, Fietta si è fatto male e questo ci ha tolto qualcosa, ma tutto quello fatto in allenamento è uscito bene, unica cosa il risultato, ci manca troppo la vittoria".

Flavio Vergani

Succedono cose impossibili, incredibili e persino inspiegabili a Legnago dove la Pro Patria pareggia per uno a uno con i padroni di casa.

La coppia Castelli-Stanzani con all'attivo otto reti in due, lascia spazio alla coppia Pitou-Parker con all'attivo zero reti in due, lo stesso Stanzani trova il modo di non giocare non solo questa partita, ma anche la prossima per una incredibile, inaccettabile e inspiegabile espulsione dalla panchina e che i padroni di casa, davvero mediocri, riescono a segnare una rete tirando una volta in porta durante tutta la partita.
Assegnate voi, cari lettori, le singole categorie ai fatti citati, dove l'incredibile, dove l'inspiegabile e dove l'impossibile, quello che rimane è una classifica anemica e l'ennesimo rinvio della vittoria.
Davvero poca cosa questo Legnago che nel primo tempo è stato praticamente inesistente e nel secondo tempo svegliatosi solo dopo la rete di Pitou, che imbeccato da Ndreka,  portava in vantaggio i tigrotti. Poi, la solita fragilità difensiva biancoblu consentiva ai padroni di casa di pareggiare con Rocco, appena sei minuti dopo, grazie ad un assist dello stesso Ndreka che per evitare un calcio d'angolo, rimetteva in gioco la palla con conseguente goal subito.
Mister Colombo alla vigilia aveva annunciato qualche possibile soluzione tattica differente, sarà per la prossima volta, visto che in campo nulla di diverso è accaduto dal solito. Attaccanti evanescenti, centrocampo di fatica senza uno straccio di qualità, difesa perforabile alla prima occasione. Insomma, niente di nuovo su questi schermi. Il tempo passa, ma la realtà rimane identica e probabilmente in via Cà Bianca si punta tutto sul mercato di gennaio, evitando ogni altra decisione, sperando che non sia troppo tardi e che esista un budget importante per mettere mano ad una rosa altamente deludente, sia nella qualità del gioco che appare davvero elementare nella sua interpretazione di base, sia nella capacità di modificarsi per trovare soluzioni vincenti.
Ogni partita è la copia della precedente, anche se i più ottimisti tentano sempre di trovare un motivo per chiudere gli occhi di fronte alla realtà dei numeri. Una volta non piace l'arbitro, un'altra volta mancano presunti fuori categoria, che di fuori categoria hanno solo la presunzione, altre volte si riempiono bicchieri mezzi vuoti fino a farli diventare pieni amplificando dettagli insignificanti o fatti casuali vestendoli con bilici di speranze disattese al primo refolo di vento.
Oggi, la realtà dice che non si è vinto contro una squadra mediocre, che non ha fatto niente al quadrato per tutta la partita e non si è vinto nonostante il vantaggio tigrotto, difeso per soli sei minuti. Prima di dare insufficienze all'arbitro, sarebbe il caso di pensare a tutte le altre insufficienze o al motivo per il quale una gara del genere si sia stata affrontata con i due attaccanti più prolifici relegati in panchina, uno dei quali, nel turno scorso era entrato proprio dalla panchina pareggiando la partita. Cosa bisogna fare per garantirsi un posto da titolare in questa squadra vittima di un turn over indiscriminato che penalizza chi merita a favore di chissà quale obiettivo da perseguire in chissà quale modo?
Turn over che anche questa volta non ha pagato, questo pareggio è una mezza sconfitta, al di là di ogni altro commento che, come spesso accade recentemente, fa mettere in dubbio di aver visto la stessa partita. Ovviamente, chi ne ha vista una diversa sono sempre gli altri, anche se i numeri ormai da tempo sembrano essere proprio dalla parte di questi altri. Tifosi che attoniti hanno ascoltato le dichiarazioni dell'allenatore nel dopo Pro Patria Fiorenzuola rimanendo allibiti di fronte a tanta positività.
Oggi, probabilmente si parlerà dell'arbitro in prima istanza e di buona partita subito dopo, ma il risultato è sempre lo stesso. Con i se e con i ma, con le recriminazioni e la autoassoluzioni non ci si salva. Serve altro, molto altro.
Flavio Vergani

 LEGNAGO SALUS-PRO PATRIA 1-1 (0-0)

Reti: 3′ st Pitou (PPA), 9′ st Rocco (LEG)

Legnago Salus (3-4-1-2): Fortin; Sbampato (12′ st Martic), Motoc, Noce; Travaglini, Franzolini, Diaby, Ruggeri (12′ st Mazzali); Van Ransbeeck; Svidercoschi (22′ st Buric), Rocco. A disposizione: Businarolo, Pelagatti, Sambou, Giani, Casarotti, Sternieri, Tabue. Allenatore: Donati.
Pro Patria (3-5-2): Rovida; Minelli, Lombardoni, Moretti; Somma (24′ st Vaghi), Marano (24′ st Citterio), Fietta (30′ st Nicco), Ferri, Ndrecka; Parker (36′ st Renault), Pitou (36′ st Castelli). A disposizione: Mangano, Saporetti, Bashi, Stanzani, Piran, Caluschi, Zanaboni. Allenatore: Colombo.

Ammoniti: Ruggeri (LEG), Parker (PPA), Pitou (PPA), Franzolini (LEG), Rovida (PPA)
Espulso: 37′ pt Stanzani (PPA) – dalla panchina

Arbitro: Di Loreto di Terni
Collaboratori: Checchi di Roma 1 e Mambelli di Cesena
IV Ufficiale: Muccignato di Pordenone

Se c'erano due modi perfetti per ricordare Nando Pellegatta, nostro socio storico e noto tifoso della Pro Patria, il club li ha trovati tutti e due.

Nando era un grandissimo collezionista di quadri di valore, oltre che un grande lettore di libri, scrittori importanti, tra i quali Castellaneta. Per cui, i premi messi in palio richiamanti l'arte, che tanto Nando amava, è stato il modo perfetto per farlo sorridere da lassù.

Il secondo è stato organizzare un torneo di carte. gioco che Nando amava molto, per cui, ieri sera, durante le fasi finale, a tutti è sembrato di vederlo lì, seduto da parte, pronto a gioire o a prendersela per qualche scelta che non condivideva.

Numerosa la partecipazione a dimostrazione dell'intenzione diffusa di regalare un pensiero a Nando a testimonianza di quanto affetto c'era, c'e e sempre ci sarà per questo uomo vero dal carattere forte, ma con un cuore dolce che sapeva regalare carezze e crudezze in ugual misura. La qualità degli uomini veri, così lontano dai "lecchè" che popolano questo mondo, nel quale molti, troppi, risolvono le loro debolezze vendendo anima e corpo al potente di turno per trovare un senso a quello che un senso non ce l'ha e risolvere le proprie debolezze con l'adorazione di chi li fa sentire importanti. Ecco, Nando era il contrario di tutto questo, un tifoso d'acciaio inox, con un pensiero trasparente e mai accondiscendente, mai servo di nessuno, mai disponibile a barattare la sua dignità pur di avere quello che non ci si poteva permettere, o inchinarsi a chi la Pro Patria la usava e non l'amava. Questo basta per ricordarlo forte, nella speranza che abbia lasciato un po' di com'era in chi è rimasto in modo che possa da lui imparare ad essere più uomini e meno caporali.

Per la cronaca, ha vinto la coppia De Grandis-Cazzani che ha prevalso su Clerici- De Bernardi.

Insomma, vittoria del board del club che piazza il vice presidente e il segretario sul podio, ma gli "opponent" sono stati comunque bravi, ma, come si sa, Scala 40 richiede bravura, strategia, ma anche tanto fattore C, così caro ad Arrigo Sacchi.

Flavio Vergani 





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 E' sempre difficile tradurre in parole la sequenza di sentimenti che possono transitare o dimorare nell'animo umano e forse solo i poeti riescono ad avere la capacità di una sintesi che oggi non riesco ad esprimere.

Molti pensieri affollano la mia mente e quindi ora devo mettere tutto in ordine per evitare un conflitto mentale che porterebbe solo a conclusioni in stile confusione.

La cruda analisi del momento ha come madre la sequenza ormai quasi storica degli episodi negativi che hanno caratterizzato i nostri ultimi risultati e la mancanza della tanto auspicata inversione di tendenza.

Come sempre sarebbe quindi interessante riuscire a trovare la genesi delle cause che hanno prodotto un risultato e non soffermare la nostra attenzione sugli effetti che sono stati prodotti sul campo.

E' evidente che voglio puntualizzare in partenza alcuni aspetti sia psicologici sia concettuali del nostro responsabile tecnico che ancora, a mio avviso, non si é calato nei panni, talvolta scomodi, di colui che deve decidere una linea di condotta tecnica compatibile con le risorse a disposizione.

Quando si vuole trovare il positivo mentre tale prerogativa non é riscontrabile, pur impegnando la fantasia con acrobazie cerebrali, questo, a mio avviso, risulta essere un segno di miopia e certificazione di un rifiuto della realtà di fronte ad una evidenza che richiederebbe invece una revisione di quanto proposto fino ad oggi con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Sembra evidenziarsi una distonia tra i buoni propositi espressi in sede di conferenza stampa e l'effettiva resa dei protagonisti in campo, quasi simbolo di un corto circuito di comunicazione e difficoltà di uniformare la prestazione ad un livello ottimale per oggettive difficoltà di interpretazione sul piano tecnico ed anche atletico.

In sede operativa il risultato si traduce nella impossibilità di trovare applicazioni ad una progettualità nata nella stanza dei buoni propositi ma che regolarmente si dissolve al contatto col tappeto verde, lasciando al contrario una coltre di nebbia nella gestione delle soluzioni che dovrebbero risolvere i problemi.

Se questa é la strada tracciata dal nostro allenatore con soddisfazione dialettica e con obiettivi prossimi ad essere raggiunti non vedo orizzonti rassicuranti in termini di certezze nel domani ma solamente una interpretazione personale del presente che forse a livello mentale ed organizzativo richiede una revisione programmatica e risolutiva.

Sembra in conclusione che solo a seguito di un algoritmo economico-sentimentale il nostro responsabile tecnico non sia in discussione, con godimento di una fiducia illimitata da parte della dirigenza e di conseguenza i mancati risultati siano ascrivibili ad altre cause non connesse alla guida in panchina.

Certamente, a parziale difesa dell'operato di Colombo, la realtà rivela che anche il rendimento di alcuni attori, certificate sicurezze nel corso degli anni passati, si sta rivelando al di sotto degli standard prestazionali forniti in precedenza e quindi con carenze determinanti ai fini dell'apporto costruttivo destinato all'equilibrio tattico dello schieramento.

Il messaggio che la squadra ci trasmette in questo momento é quello di una fragilità mentale derivata da una tiepida concentrazione sull'evento, specialmente verificatasi nelle fasi iniziali, che ha comportato mancate e fatali attenzioni e che hanno portato a subire reti al passivo all'alba degli incontri, condizionando in modo determinante  gli sviluppi successivi, vissuti sempre in fase di recupero di un risultato e quindi con tutte le sfumature negative che sono sempre correlate ad una rincorsa dove il cronometro gioca di conseguenza a favore degli avversari.

Verificato che il tema svolto finora non ha portato risultati apprezzabili perché non provare ad utilizzare il materiale umano a disposizione modificandone il ruolo, valorizzando le qualità già a suo tempo evidenziate di alcuni elementi ed, anche se più difficile per caratteristiche dichiarate, non fossilizzando le idee tattiche senza un tentativo di flessibilità di interpretazione.

Il buio non é solamente dietro la siepe ma in assenza di correttivi nei prossimi impegni potrebbe condizionare, anche se inconsciamente, i nostri ragazzi vanificando i tentativi di riprendere un discorso che per ora é temporaneamente interrotto ma che potrebbe essere ripreso, ma ormai senza pause od indugi, a dispetto del riconoscere quasi sempre il valore superiore di chi andiamo ad affrontare che  non rappresenta certamente il simbolo di desiderio di combattere secondo lo storico nostro credo.

Nello specifico ritengo l'organico a disposizione oggi, pur potendo essere migliorato con qualche iniezione in certi ruoli, con qualità sufficiente per ambire a posizioni di classifica tali da garantire un campionato di assoluta  sicurezza indirizzata come sempre ad assicurare il mantenimento della categoria senza ansie e navigando a distanza dalla temuta zona rossa che in questo momento stiamo occupando.

Quindi il nuovo diktat deve essere quello di abolire qualunque sudditanza psicologica nei confronti di qualunque avversario, conservando ovviamente il dovuto rispetto ed il riconoscimento delle qualità fino ad oggi dimostrate.

E dopo quanto espresso, che sicuramente non dipinge un panorama con sicure prospettive senza ombre desidero comunque attingere alla icona della speranza come gestione del futuro nell'ottica di demolire le paure e le incertezze con una formula di training autogeno che possa fare apparire un logico "quasi impossibile" trasformandolo in "superabile" e nelle corde delle capacità dei protagonisti.

La psiche umana, se utilizzata in modo globale, riserva sorprese talvolta non prevedibili ma in ogni caso sempre derivate dalle componenti assolutamente riconosciute quali forza di volontà, concentrazione ed attenzione ai particolari che trasformano la normalità in eventi straordinari da incorniciare e rubricare nella scheda consuntiva che ci deve portare i punti in classifica per raggiungere il famoso obiettivo dichiarato con congruo anticipo, garantendo alla squadra la serenità mentale che potrebbe anche essere l'anticamera di risultati oggi solo oggetto di desideri da concretizzare.

Sandro Lupidi

PS- L'incontro in tribuna con il "nostro" Ramella é stato un momento molto gradito e personalmente emozionante con una persona che ha lasciato nella storia della Società una impronta importante con idee innovative e rapporti umani di spessore.

Posso quindi solo dire "grazie di tutto Nicolò"!!

 



La situazione societaria ad Alessandria non è certamente invidiabile, si parla di criptovalute e non di euro. A Novara i tifosi guardano con preoccupazione a quanto sta accadendo dopo il disimpegno di Ferranti.

Come scriveva Andrea Macchi nella sua lettera aperta a Legnano, Varese, Ravenna, Pistoia, Biella, e Pavia il calcio ha perso la qualifica di professionismo dopo averlo frequentato a lungo.

A Busto, in sette anni di presidenza Testa l'unica alternativa ritenuta solida per la cessione societaria è parsa quella del gruppo Sgai, capitanata da Citarella e tutti sappiamo come è finita.

L'equazione sembra semplice, il calcio di serie C odierno non è sostenibile, non interessa a realtà industriali solide e brand noti, a parte qualche rara eccezione.

Sperare nell'immortalità dei presidenti virtuosi è esercizio di sano ottimismo, ma destinato ad essere deluso, forse è il momento di non fingere di essere protagonisti di una favola felice, ma capire che trattasi di un dramma che potrebbe trasformarsi in tragedia.

Ci chiediamo, chi si loda e si imbroda di complimenti e di autocelebrazioni, descrivendo questa categoria con toni trionfalistici, cosa risponderebbe alla domanda : come mai stanno morendo piazze importanti? Come mai piazze come Alessandria e Novara sono in tali situazioni? Come mai alcune piazze come Busto possono vivere solo ed esclusivamente grazie a presidenti amanti dell'autolesionismo finanziario, del sadismo economico autoperpetrato o grazie ad una immensa passione per i colori della propria città?

Come definirebbero un business che si regge sulla estrema polarizzazione dei suoi protagonisti? Il polo positivo che paga con soldi veri, tiene al guinzaglio le ambizioni per sostenere il progetto e il polo negativo che paga o non paga con le criptovalute, si volatizza dopo pochi mesi di governance o alla peggio viene inquisito dalla magistratura?

E' questo il tanto pubblicizzato calcio di serie C che viene mascherato tutto l'anno, quasi fosse sempre carnevale quando ogni scherzo vale?

E' questo il calcio Premium che merita la ribalta televisiva per farlo apparire per quello che non è se poi competono nello stesso girone squadre che devono imbottirsi di giovani per salvaguardare il bilancio con squadre che di giovane non hanno nemmeno l'addetto stampa e con altre ancora che costruiscono squadre ingaggiando svincolati d'oro, senza avere neppure l'idea di come li pagheranno.

Che futuro ha questo calcio se le dirigenze serie di oggi faticano a vivere? Chi potrà prendere il testimone di una realtà ai confini con la realtà

Non è questo il momento di farsi delle domande e darsi delle risposte e riformare la categoria rendendola tagliata su misura per le differenti realtà? Perchè la Pro Patria che potrebbe essere tra le protagoniste di una categoria paritetica in termini di capacità di lancio dei giovani, capacità di razionalizzare le spese, capacità di vivere di risorse interne, deve lottare per mantenere una categoria mista con realtà fuori portata? Perchè decapitare il calcio in città importanti permettendo l'arrivo di salvagenti bucati che ritardano nel tempo l'annegamento, ma mai garantiranno un salvataggio?

Spalti sempre più vuoti, squadre sempre più imbottite di giovani, interesse degli sponsor sotto zero, sono segnali da leggere quali sintomi di una malattia grave, che andrebbe curata con il buonsenso e non con la negazione continua.

La classifica del nostro girone parla da sola, in testa chi si è svenato per vincere, dietro  tutti gli altri, compreso il Vicenza la cui proprietà ha affossato il Bassano, pur di trovare gloria in altri lidi, anche questo permesso dalla Lega senza battere ciglio. Intanto, è scomparso il Pordenone, dalla serie B al baratro del dilettantismo. Ma, per il palazzo : the show must go on sempre e comunque.

Ha senso essere certi, o quasi, che dopo la presidenza Testa ci sarà il vuoto? Ha senso pensare e sperare nell'immortalità quale unica alternativa del futuro? Oppure, meglio capire e risolvere fin da subito una situazione disastrosa che non può essere risolta solo dalla pazza idea di far l'amore con la propria passione sempre, comunque e ovunque. Troppe squadre vedove allontanano dall'immortalità sperata.

184 squadre fallite dal 2000 ad oggi, una media di 9 squadre a stagione, molte delle categorie inferiori dicono i numeri, che non sono pareri, ma fatti

Flavio Vergani

I FALLIMENTI DAL 2000 AD OGGI

Stagione 2000/2001 (2): Marsala, Saronno

Stagione 2001/2002 (4): Ravenna, Savoia, Atletico Catania, Juve Stabia

Stagione 2002/2003 (5): Fiorentina, Lecco, Fasano, Sant’Anastasia, Forlì

Stagione 2003/2004 (9) : Mestre, Alessandria, Alzano, Pordenone, Poggibonsi, Gladiator, Thiene, Cosenza e Gela

Stagione 2004/2005 (12): Napoli, Ancona, Viterbese, Brindisi, Isernia, L’Aquila, Meda, Palmese, Paternò, Pro Vercelli, Potenza, Imolese

Stagione 2005/2006 (14): Benevento, Como, Cosenza, Andria, Imolese, Perugia, Reggiana, Rosetana, Salernitana, Sora, SPAL, Torino, Venezia, Vis Pesaro

Stagione 2006/2007 (8): Catanzaro, Sassari Torres, Gela, Acireale, Chieti, Fermana, Gualdo, Monopoli

Stagione 2008/2009 (10): Castelnuovo, Spezia, Massese, Lucchese, Torres, Nuorese, Teramo, Martina, Messina, Alghero

Stagione 2009/2010 (8): Avellino, Pisa, Treviso, Venezia, Biellese, Ivrea, Pistoiese, Sambenedettese

Stagione 2010/2011 (26): Ancona, Arezzo, Figline, Gallipoli, Mantova, Perugia, Real Marcianise, Rimini, Alghero, Cassino, Igiea Virtus, Itala San Marco, Legnano, Manfredonia, Monopoli, Olbia, Pescina, Potenza, Pro Vasto, Pro Vercelli, Sangiustese, Scafatese, Colligiana, Pro Sesto, Matera, Sanremese

Stagione 2011/2012 (16): Atletico Roma, Brindisi, Canavese, Cavese, Cosenza, Crociati Noceto, Gela, Lucchese, Matera, Ravenna, Rodengo, Salernitana, Sangiovannese, Sanremese, Potenza, Villacidrese

Stagione 2012/2013 (9): Foggia, Giulianova, Pergocrema, Piacenza, Siracusa, SPAL, Taranto, Triestina, Montichiari

Stagione 2013/2014 (9): Tritium, Treviso, Portogruaro, Campobasso, Sambenedettese, Andria, Borgo a Bruggiano, Casale, Milazzo

Stagione 2014/2015 (3): Padova, Siena, Viareggio

Stagione 2015/2016 (8): Barletta, Grosseto, Monza, Parma, Real Vicenza, Reggina, Varese, Venezia

Stagione 2016/2017 (3): Martina Franca, Pavia, Rimini

Stagione 2017/2018 (8): Como, Latina, Mantova, Maceratese, Messina, Modena, Vicenza, Avellino

Stagione 2018/2019 (7): Cesena, Bari, Mestre, Reggiana, Juve Stabia, Fidelis Andria, Trapani

Stagione 2019/2020 (6): Siracusa, Albissola, Lucchese, Arzachena, Foggia, Akragas

Stagione 2020/2021 (4): Campodarsego, Sicula Leonzio, Robur Siena, Trapani

 Stagione 2021/2022 (8): Livorno, Gozzano, Chievo, Carpi, Novara, Sambenedettese, Casertana, Catania

Stagione 2022/23 (2): Campobasso, Teramo

Stagione 2023/24 (2): Pordenone, Siena, Reggina

Flavio Vergani

 Ottavio Tognola e Filippo D'Angelo, la mano e l'occhio di Fagnano Olona raccontano la gara di sabato scorso.

Chi scrivendo e chi fotografando

Dal rischio di una nuova sconfitta al pareggio più che meritato.

La Pro Patria non riesce a vincere allo Speroni portando a tredici, il numero di partite casalinghe senza vittoria.

Anche il Fiorenzuola, avversario fisico e dallo spessore tecnico non eccelso, sfruttando l'unico errore difensivo della difesa tigrotta , segnando nel primo tempo ha riproposto un cannovaccio già più volte visto allo Speroni mettendo in difficoltà la Pro Patria che pur aveva ben interpretato l'inizio della gara con Castelli vicinissimo alla rete del vantaggio.

Goal degli emiliani che psicologicamente ha pesato come un macigno nelle menti di Lombardoni e compagni a confermarne la loro fragilità a volte inspiegabile.

Ripresa che ha invece visto a tratti quello che la squadra di Riccardo Colombo e' in grado di produrre a livello di gioco riuscendo a conquistare un prezioso pareggio giocando con quella determinazione e convinzione che spesso latita ma possiede e deve esternare però con più continuità.

La classifica e' fortemente deficitaria, c'e' da lottare considerando che sul fondo ci sono state dei risvegli da parte delle avversarie dirette della Pro Patria in lotta per non retrocedere pertanto sarà necessario in ogni partita ottenere più punti possibili.

Averlo fatto con Fiorenzuola e' positivo, e l'ha ribadito l'ingresso in campo dalla panchina nel secondo tempo di due giocatori importanti nell'economia del gioco tigrotto, Luca Bertoni per il centrocampo e Leonardo Stanzani per l'attacco.

Dalla tribuna e' stato evidenziato il perche' non dall'inizio sono stati impiegati. Sicuramente riconducibile a una scelta ponderata fatta da Riccardo Colombo perche' nessuno meglio di lui valuta lo stato di forma dei componenti la rosa a disposizione nel lavoro settimanale sul campo e nelle sedute tecniche scegliendo chi ritiene nella  miglior condizione di forma fisica e mentale.

Sarebbe ingiusto un confronto con chi hanno sostituito, tutti i giocatori schierati da Colombo col Fiorenzuola hanno fornito a livello di impegno e determinazione nel secondo tempo una buona partita.

Buona partita che devono ripetere sul difficile campo di Legnago, fresco vincitore sul blasonato L.R Vicenza. Questo però non deve essere un deterrente per Lombardoni e compagni ma un incentivo a crederci così come hanno fatto già in questo inizio di campionato a Padova, con Pergolettese e Renate.  .

Ottavio Tognola